14/11/2019

L'impresa del futuro è digitale e data-driven

Di: Matteo Furlan - Studio Impresa

Perché i dati sono sempre più importanti? Come incidono sulle performance aziendali? 

Essere data-driven significa farsi guidare dai dati nelle scelte. Oggi i manager di successo per compiere scelte performanti, in tempi rapidi e con margini di errore sempre più contenuti, ricorrono all’analisi dei dati. Scopriamo insieme come e perchè.
La scienza matematica trova applicazione pratica sempre più frequente nelle tecniche statistiche. Negli ultimi 50 anni sono innumerevoli i progressi compiuti nello sviluppo di modelli di analisi dati dalle crescenti performance.  La tecnologia informatica (ICT) sviluppa gran parte dei propri software su algoritmi matematico-statistici. Un algoritmo potremmo definirlo come un sistema complesso di calcolo, creato dall’uomo, con la stessa funzione di un motore per una macchina. Ed è proprio grazie all’informatica e alla diffusione di internet, che ci rende tutti connessi in rete ovunque 24 ore su 24, se oggi i dati hanno acquisito sempre maggiore rilevanza. 

Ad esempio: gran parte delle applicazioni dei nostri smartphone che offrono servizi di prossimità (come la ricerca di ristoranti, consegne a domicilio, l’auto-noleggio, i social network, i sistemi di navigazione, o di trading online, ecc.), si basano sui principi di clustering: metodi statistici in grado di produrre raggruppamenti tra elementi affini maggiori, permettendo il raggiungimento di una scelta ottimale, attraverso una ripetizione elevata del criterio di calcolo delle distanze che perfeziona l’output.

Il dilagare dell’importanza acquisita dai dati è dovuto all’ICT che ha creando facilitazioni per la nostra vita quotidiana, risponde a bisogni espliciti o latenti delle persone e quindi crea valore. Lo stesso motore di ricerca internet, ad esempio Google, si muove tenendo conto delle nostre preferenze (mediante i cookies). Lo stesso vale anche per i programmi tv offerti da Netflix ai propri utenti.  Ed è così che senza accorgerci moltissime scelte della nostra vita quotidiana si compiono interagendo continuamente con una sorta di intelligenza artificiale, che a volte, sembra conoscerci meglio dei nostri stessi famigliari.

Come avviene questo processo?

1. L’informatica crea un software attraverso la programmazione di una struttura, dei collegamenti, del sistema di dialogo macchina-utente, della capacità di memoria e dell’algoritmo (cervello);
2. la tecnologia della rete internet collega ogni dispositivo agli altri (cellulari, computer, macchine, ecc);
3. ciascun dispositivo crea dati quantitativi (numeri) e qualitativi (parole);
4. così essi diventano grandi quantità di informazioni utilizzabili e disponibili: per questo sono stati creati potenti sistemi di archiviazione (server e cloud storage) per contenere questo crescente patrimonio informativo (big data);
5. a questo punto comincia a funzionare il cervello del software attraverso modelli statistici, attraverso algoritmi creati per ciascuna esigenza; il plus sta nella qualità dell’algoritmo che quando inizia a ragionare ed imparare dalle informazioni memorizzate, muovendosi tra i big data, diventa intelligenza artificiale. 
6. Quindi alla fine otteniamo la risposta, il risultato, o quello che avevamo bisogno per decidere.

E tutto questo avviene in pochi istanti. In altri termini è questo il segreto della famigerata digitalizzazione: è tutto alla portata di mano, istantaneo e digitabile.

La cosa più interessante è che questi algoritmi di derivazione matematica si perfezionano al crescere delle informazioni disponibili. Ecco il motivo per cui oggi le nostre informazioni sono diventate così preziose da superare il valore del petrolio; infatti tra il 2017 e il 2018 le quotazioni di società come Amazon ,Tesla, Facebook hanno superato il valore di qualsiasi altra impresa non afferente al settore ICT quotata in borsa.

Bello tutto questo: ma cosa c’entra col fare impresa? E come si applica in azienda?

Domanda intelligente: se la teoria non trova applicazione pratica non serve a molto. Abbiamo spiegato il processo che porta oggi a considerare i dati e la loro archiviazione di vitale importanza. 
Abbiamo capito che questo dipende dal fatto che gli evoluti algoritmi sono come cervelli matematico-statistici che muovono i software e producono risposte ai nostri bisogni in modo migliore se esistono sufficienti basi di dati (data base). Quindi è logico che le scelte aziendali, anche le più banali, un tempo guidate dall’esperienza, oggi abbiano solo bisogno di sufficienti data-base per rispondere efficacemente alla complessità del business moderno.

È sotto gli occhi di tutti: oggi non basta più essere bravi a produrre qualcosa, bisogna produrre qualcosa di utile che risponda alle esigenze di qualcuno (i clienti).  Ed è così che la tecnologia, attraverso l’automazione, l’intelligenza artificiale, l’IoT, si affianca all’uomo per facilitarlo, per assisterlo ed aiutarlo.  Nasce così un progetto di miglioramento che vede lo  Studio coinvolto su più piani: vendite, amministrazione, produzione…  la consulenza direzionale e professionale diventa lo strumento potente per utilizzare efficacemente i sistemi informativi che la tecnologia offre per l’analisi di business economico-finanziaria, ma anche per creare strategie e innovazione.

Dietro ad una criticità in azienda c’è un’opportunità. La chiave è la scelta: se approssimativa, sbagliata, lenta o mancata? 

Per la tua attività d’impresa data-driven avrai quindi bisogno di:

- un software gestionale in grado di rispondere alle esigenze gestionali, capace di registrare le informazioni aziendali cruciali (contabilità, acquisti, produzione, commerciale, …);
- sistemi di collegamento alla rete;
- sistemi di archiviazione dati (server o cloud);
- software di business intelligence per estrarre e rielaborare le informazioni necessarie a compiere scelte gestionali importanti. 

Assistiamo spesso a casi di successo dei nostri clienti, dietro ai quali c’è un lavoro sinergico, fatto assieme a loro, allo scopo di costruire nel tempo una base dati solida, sicura e affidabile, tale da considerarsi patrimonio informativo, ovvero asset intangibile. Esso permette di elaborare strategie di business efficaci per effettuare investimenti, campagne commerciali o di comunicazione, sviluppare l’attività a più livelli (fatturato, geografico, struttura, ecc.).

Il mercato oggi è sempre più complesso da interpretare, veloce, basato sulla connettività e sull’informatica digitale, con crescenti nuovi concorrenti e sempre minori barriere (culturali, linguistiche, territoriali). 
Diventa importante perciò non cadere nel loop di chiusura nello status quo del “ho sempre fatto così” o “”, ma dobbiamo cambiare mentalità e porci le giuste domande:

"Quali sono i casi di successo nel mio campo? Come hanno risolto i problemi?” quindi “Analizziamo i dati e poi decidiamo”. Questo ci permette di migliorare le nostre scelte, di considerare opzioni che magari sono fondamentali, di cui spesso disponiamo sotto forma di “dati” o “informazioni”, ma non abbiamo idea di come utilizzarli. 

Buon lavoro.

Studio Impresa fornisce consulenza professionale e tecnica per la tua azienda:
- business intelligence
- assistenza elaborazione business plan e marketing plan
 

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